Gioielleria Marulli è sinonimo di qualità e professionalità dal 1960.
Perché sceglierci? Perché, oltre ad essere esperti gioiellieri, da generazioni siamo anche abili orafi, una tradizione di famiglia che portiamo avanti ancora oggi. Questo ci consente di darvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno su materiali, pietre preziose e tanto altro.
Scegliere il gioiello da regalare a una persona cara non è facile, ma la nostra competenza tecnica farà la differenza e vi aiuterà a trovare il prodotto migliore.
Ci prendiamo cura dei nostri clienti a 360°, anche dopo l’acquisto, fornendo assistenza, riparazioni e altri servizi in caso di necessità!
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Citazioni
E' riduttivo dire che Umberto Marulli è il noto gioielliere di due splendide vetrine, di cui ne ha trasmesso la contitolarità ai suoi figli: Giovanni e Francesco, che la gestiscono egregiamente, con sede nel salotto buono della città di Palermo.
PANORMUS, antica sede, nell'anno mille, dello sfarzoso emirato arabo, amante dei più raffinati gioielli di fattura artigianale, divenuti famosi in Occidente così come in Oriente, ha conservato nei secoli l'invidiabile tradizione del bello, grazie agli insigni maestri orafi, che hanno saputo impartire questa loro ineguagliabile "arte" alle generazioni che, man mano, si sono avvicendate, tramandandola gelosamente come quella tale "alchimia", di scienza occulta e magica per trasformare tutti i metalli in oro, di generazione in generazione.
Giovanni e Francesco, divenuti in breve tempo, l'orgoglio di un padre, per questa loro vocazione di proseguire nella sua stessa strada, sia per un sorta d'innata passione che per non disperdere l'opera di chi è stato seguace della nobile arte di orafo dal lontano 1957, appena sedicenne, e che ancora oggi, paziente, esigente e vigile, sovrintende all'operato dei suoi figli.
Il settore commerciale è ben diverso da quello artistico-artigianale, anche se convivono insieme.
Mentre il primo offre un "prodotto di mercato" a prezzo corrente, dove si cifra più il metallo o le gemme impiegate che l'arte, il secondo e "frutto dell'ingegno umano", apprezzato da pochi ma buoni intenditori, dove il quantum spesso non si equivale al reale valore dell'oggetto, nato dal felice parto artistico del suo autore.
Eppure, quante volte il commercio sovrasta o anniente addirittura l'arte; quando invece l'arte, un tempo era considerata la dea delle meraviglie, era l'amante indiscussa di nobili e regnanti. Colpa di questo indispendabile, inevitabile vil denaro.